Cuore resiliente: il ruolo delle imprese nella gestione del rischio

Un territorio da scoprire nel cuore delle Alpi occidentali

Cuore resiliente: il ruolo delle imprese nella gestione del rischio

Coinvolgere nella gestione del contrasto alle calamità naturali, insieme alla “macchina” della Protezione civile e alle istituzioni, anche le realtà private e i cittadini è il punto di partenza con cui il Codice di protezione civile approvato nel 2018 ha introdotto in modo ufficiale il concetto di “resilienza” nelle attività di previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi.

In quest’ottica, le imprese -grandi o piccole che siano – possono svolgere un ruolo importantissimo, sia dal punto di vista dell’autorganizzazione che come presidi territoriali. In Italia ancora non si sono sperimentate azioni indirizzate specificamente al mondo imprenditoriale, ma ci ha pensato Cuore resiliente,  progetto semplice del Piano integrato territoriale Alte Valli-Cuore delle Alpi, che ha messo a punto fra le azioni che devono concorrere al raggiungimento del suo obiettivo generale (“rafforzare la sicurezza e la resilienza delle comunità di montagna, attraverso la messa in rete delle competenze dei soggetti rilevanti e la definizione di misure di mitigazione dei rischi naturali, con particolare riferimento al rischio idrogeologico”) un’azione sperimentale sul territorio della Città metropolitana di Torino, che è capofila del progetto, per coinvolgere insieme all’amministrazioni pubbliche le imprese. I Comuni a cui si è rivolto il progetto sono Pinerolo, Torre Pellice, Bricherasio, Pragelato, Prali, Pinasca, Condove, Bussoleno, Villarbasse e Sauze di Cesana, che fanno parte delle valli di Susa e del Pinerolese, aree di pertinenza del partner di Cuore resiliente Gal Escarton e Valli valdesi.

Si sono ritrovati on line giovedì 24 novembre per un secondo incontro getsito epr l Città metropolitn da Quesite e Isig (il primo, che aveva il compito di illustrare l’iniziativa si è svolto in presenza in luglio presso la sede della Città metropolitana, a Torino) che darà modo alle realtà comunali di individuare le imprese che possono essere coinvolte.

L’obiettivo è implementare la collaborazione fra gli amministratori locali e le realtà economiche del territorio, in una logica di cooperazione nel contrasto ai rischi naturali. Molte le possibilità anche per Comuni di piccole dimensioni situati -come sono quelli ai cui si rivolge il Piter Alte Valli Cuori delle Alpi – in territori montani e rurali: imprese ricettive e della ristorazione, imprese a servizio della filiera turistica, imprese di gestione del patrimonio edilizio e del verde, o coinvolte nella gestione delle strade: spesso si tratta di realtà che hanno già una storia di colalborazione con il Comune e con le quali il dialogo è facilitato.

I prossimi step saranno quindi l’individuazione delle attiività imprenditoriali interessate che saranno coinvolte in forum organizzati localmente, l’elaborazione di conoscenze e azioni che aumentino la capacità di resilienza per arrivare infine a produrre dei “quaderni di buone pratiche” a disposizione anche di tutti.