Si è concluso Alte Valli Cuore delle Alpi: tappa per il futuro
Per diventare una destinazione intelligente, le montagne a cavallo fra Italia e Francia devono riuscire a vincere sfide importanti, legate all’innovazione e al sostegno delle imprese, a una mobilità sostenibile e diffusa, a una buona qualità della vita e dei servizi sociali e sanitari, alla sicurezza del territorio e a un nuovo approccio al turismo.
Sono le sfide che si è posto il progetto Interreg Alcotra Alte Valli Cuore delle Alpi, che si è concluso martedì 28 marzo nella soleggiata e imbiancata cornice di Valfrejus.
Alte Valli Cuore delle Alpi ha coinvolto 10 partner dei territori italiani e francesi: capofila il Syndicat Du Pays De Maurienne e partner Communité de Communes du Briançonnais, di Porte de Maurienne, Maurienne Galibier Escarton Valli Valdesi, Città di Pinerolo, Pays des Ecrins, CNA Torino, Unioncoop Torino.
“Il progetto Alte Valli-Cuore delle Alpi è stata una bella avventura franco-italiana” ha spiegato Raphaëlle Longhi-Détienne del Syndicat mixte des pays de la Maurienne, capofila del Piter “che ha raggruppato partner molto diversi ma complementari, e affrontato progetti tematici che hanno consentito di realizzare azioni sia concrete che sperimentali sui nostri territori”.
L’incontro è stato l’occasione per fare un bilancio del Piano, ma soprattutto per guardare al futuro della programmazione transfrontaliera, grazie anche alla partecipazione dei rappresentanti dei due governi: per la Francia Philippe Voiry, ambasciatore per le commissioni intergovernamentali, la cooperazione e le relazioni transfrontaliere, e per l’Italia Andrea Cavallari, ministro plenipotenziario e coordinatore per la cooperazione transfrontaliera con la Francia.
“La cooperazione transfrontaliera è una grande risorsa” ha spiegato il ministro Cavallari “che consente alle popolazioni che vivono da una parte e dall’altra di una frontiera di crescere in maniera interconnessa. È su questa ricchezza condivisa da Italia e Francia che il Trattato del Quirinale propone di rafforzare i collegamenti fra i due paesi”.
Durante la mattinata si è parlato anche delle prospettive future dell’associazione Conferenza delle Alte Valli. “La Conferenza Alte Valli opera da diversi anni sulla progettazione transfrontaliera con l’obiettivo di far crescere qualità della vita, risorse economiche e risolvere i problemi sociali dei nostri cittadini” ha spiegato Maurizio Beria, presidente della Chav e sindaco di Sauze di Cesana. “Questo Piter ha dato un grande impulso e ora ci stiamo organizzando per il futuro, tenuto conto che ci sono molti problemi immediati da risolvere legati a sanità, mobilità e aspetti sociali, e più a lungo termine, legati al cambiamento climatico”.
Negli interventi sia francesi che italiani inevitabile è stato il riferimento al capoluogo di maggiori dimensioni più prossimo ai territori montani, Torino, al centro dell’area vasta della Città metropolitana di Torino, capofila di due progetti di Alte Valli, Cuore resiliente Cuore dinamico.
“Ci definiamo più una Città metromontana che metropolitana in senso stretto” ha fatto notare Sonia Cambursano, consigliera delegata a turismo e progettazione europea della Città metropolitana di Torino. “Le opportunità che ci sono fornite dalla cooperazione europea ci consentono di adempiere quello che è uno dei requisiti previsti dalla legge per il nostro Ente, ovvero lo sviluppo sociale ed economico dei nostri territori. I progetti europei contribuiscono a sostenere i nostri Comuni, che per l’80 per cento sono piccoli e piccolissimi, e hanno bisogno del nostro sostegno per contrastare lo spopolamento, in modo particolare nelle aree montane e rurali”.
Bilancio positivo anche dal punto di vista dei Comuni coinvolti per i quali la prossima programmazione Alcotra 2012-2027 sarà occasione per proseguire sulla strada di costruire una montagna senza frontiere, come ha messo in luce Jean Claude Raffin, sindaco di Modane: “Il Piter Alte Valli Cuore delle Alpi ha affrontato una partenza difficile a causa del Covid e delle crisi successive. Ma il progetto ha permesso, ancora una volta, a enti locali e montagne di ritrovarsi insieme con dei risultati concreti. Il bilancio è molto positivo, ma è soprattutto una tappa verso nuove collaborazioni e nuovi progetti”.