“Cuore resiliente”: un progetto europeo per organizzare la gestione delle emergenze e per mitigare i rischi nelle imprese
Si è svolto a Susa Mercoledì 29 settembre il primo focus del progetto “Cuore Resiliente”, inserito all’interno del PITER “Alte Valli – Cuore delle Alpi.
L’incontro, organizzato da CNA Torino, ha avuto lo scopo di presentare le attività che i partner italiani, in particolare CNA, realizzeranno sul territorio nei prossimi mesi, allo scopo di coinvolgere maggiormente imprese ed amministrazioni locali.
Il progetto ha l’obiettivo di rafforzare la sicurezza e la resilienza delle comunità di montagna, attraverso la messa in rete delle competenze e la definizione di misure di mitigazione dei rischi naturali, con particolare riferimento al rischio idrogeologico.
La CNA all’interno del progetto focalizza la sua attenzione sull’esposizione delle imprese. “Agire su sicurezza e resilienza nelle aziende – afferma Filippo Provenzano, segretario di CNA Torino – significa limitare la vulnerabilità del territorio, rafforzando la capacità del tessuto economico di prevenire il rischio e di reagire agli eventi. Il focus del progetto sono pertanto le imprese ed i lavoratori, in particolare della filiera turistica, principale comparto economico e veicolo dell’immagine dell’area all’esterno”.
L’obiettivo della CNA di Torino è quello di realizzare, in via sperimentale, un modello di “Documento di valutazione dei rischi e della resilienza”,che sia in grado di aiutare il datore di lavoro nella gestione dei rischi naturali, garantendo la sicurezza del personale e l’operatività dell’impresa.
Uno strumento che dovrà essere facilmente fruibile, applicabile a piccole e micro imprese operanti in diversi settori produttivi e utile per la gestione della sicurezza territoriale delle imprese (in integrazione agli obblighi derivanti dalla normativa in materia di sicurezza).
Obiettivo prioritario è acquisire competenze utili per comprendere i rischi del territorio nel quale l’azienda è collocata, comprendere le dinamiche che regolano la gestione di una emergenza, acquisire competenze utili alla gestione dell’emergenza, al fine di salvaguardare l’incolumità di dipendenti, clienti e la propria, acquisire competenze utili per ridurre gli impatti sull’azienda derivanti da rischi naturali.
“È in corso un’analisi del territorio – ci dice Elena Schina, CNA – finalizzata all’identificazione dei rischi territoriali, tenendo conto degli eventi storici che hanno interessato il contesto territoriale di riferimento.
Per le aziende che decideranno di aderire al percorso verranno analizzate le informazioni relative all’attività, ai lavoratori ai clienti, per arrivare a definire un sistema di gestione delle emergenze che parta dal territorio e dalle specificità aziendali.Sono intervenuti all’incontro anche gli altri partner italiani del progetto, Città Metropolitana di Torino e GAL Escartons e Valli Valdesi, che hanno descritto le loro azioni all’interno del progetto.