Mobilità sostenibile di prossimità e inclusione sociale per una montagna intelligente

Un territorio da scoprire nel cuore delle Alpi occidentali

Mobilità sostenibile di prossimità e inclusione sociale per una montagna intelligente

A Pinerolo lancio di due progetti del Piter “Cuore delle Alpi”

Inclusione sociale e mobilità sostenibile sono elementi strategici per lo sviluppo di una montagna intelligente, che sia polo d’attrazione per l’economia, il turismo e la qualità della vita. Sono in effetti questi i temi chiave di Cuore dinamico e Cuore solidale, due dei progetti che, insieme a Cuore innovante e Cuore resiliente, compongono il Piano integrato territoriale (Piter) “Cuore delle Alpi” finanziato con oltre 7 milioni di euro nell’ambito dei progetti Interreg Alcotra 2014\2020.

Cuore solidale e Cuore dinamico sono stati presentati a Pinerolo nell’affollato Salone dei Cavalieri, con la partecipazione di tutto il partnenariato italo francese – ben 10 gli enti che partecipano in rappresentanza delle comunità trasnfrontaliere – e dei numerosi stakeholder.

Mobilità sociale e mobilità di prossimità sono temi strettamente connessi: da un lato occorre puntare l’attenzione alle fasce deboli dei territori montani e rurali dal punto di vista dei servizi socio sanitari e di iniziative che promuovano il rafforzamento delle Comunità includenti, dall’altro è importante facilitare gli spostamenti locali a favore di tutti i residenti. Molte le buone pratiche sviluppate sul tema della mobilità sociale e di prossimità già presenti in Italia e in Francia (car pooling, autostop organizzato, mobilità a chiamata) e che i due progetti del Piter vogliono connettere e prendere come punto di partenza per creare un territorio attrattivo sia per i residenti di oggi e di domani che per il turismo.

Dopo i saluti del sindaco di Pinerolo Luca Salvai, che ha sottolineato come molte delle azioni previste nell’ambito dei progetti del Piter non solo fanno parte del programma di mandato, ma sono di supporto a iniziative già avviate, come lo Sportello di prossimità, che è stato aperto in sinergia con la Città metropolitana di Torino, in particolare per quanto riguarda le problematiche connesse alla pubblica tutela  e amministrazione di sostegno,  per sopperire la chiusura del Tribunale di Pinerolo.

La capacità dei progetti come Cuore solidale e Cuore dinamico di avviare un processo di unificazione fra i territori italo-francesi, separati non tanto geograficamente quanto dai diversi approcci amministrativi, è stata rilevata anche da Jean Claude Raffin, vice presidente del Syndicat Pays de la Maurienne e capofila del Piter Cuore della Alpi e del progetto Cuore Dinamico. «Il territorio transfrontaliero è una realtà già da molti anni, perché la Conference des Hautes Vallèes (Chav) ha saputo creare nel tempo una solida collaborazione.

Maurizio Beria d’Argentina, vice presidente della Conference des Hautes Vallèes ha fatto notare che questo Piter è la dimostrazione che sempre più, guardando al futuro, i territori devono sapere proporre progetti legati alle necessità specifiche senza attendere gli input dall’Unione europea, ma sperimentando politiche diverse di attribuzione dei fondi al territorio e armonizzando gli aspetti amministrativi.

Dimitri De Vita, consigliere delegato allo Sviluppo montano, relazioni e progetti europei e internazionali, pianificazione strategica, sviluppo economico, attività produttive, trasporti della Città metropolitana di Torino si è detto convinto del successo di questo progetto, ma ha ammonito a dare continuità alle attività anche a progetto concluso: «Una volta strutturata l’attività bisognerà trovare il modo che il testimone venga raccolto dai singoli territori» ha detto «La volontà degli amministratori deve essere perseguire la strada che si è tracciata. Con il Piter si è però compiuto un atto fondamentale per il territorio, abbiamo gettato le basi per il futuro».

La mattinata è proseguita con una tavola rotonda tecnica dedicata a “La montagna domani: quale mobilità per tutti?”. Un confronto aperto in cui sono stati presentati i progetti sia di inclusione sociale che di mobilità sostenibile di prossimità mettendo in rilievo gli elementi di connessione, e messe in parallelo le differenti esperienze in tema di mobilità di prossimità e a chiamata e sui vincoli e le sfide che in Italia e in Francia occorre vincere per mantenere la montagna viva e vivibile.

A corollario, nel pomeriggio il lavoro è proseguito con un seminario tecnico di scambio italo-francese sulle esperienze in merito alle Fondazioni e alle Cooperative di comunità. I rappresentanti delle Fondazioni di comunità del Canavese e di Mirafiori a Torino hanno presentato il quadro giuridico sotteso alle Fondazioni di Comunità, organizzazioni filantropiche di scopo, ed esposto la loro esperienza, e le modalità organizzative. Si é poi proseguito con le testimonianze pratiche delle progettualità ed esperienze delle Cooperative di Comunità – un approccio che non dispone per il momento di un quadro giuridico nazionale e regionale (pur essendo citate dalla recente legge regionale sulla montagna): il progetto  Comunity Confcooperative e l’esperienza della cooperativa La Volpe e il mirtillo di Ormea, che valorizza territori a rischio di abbandono e una Comunità composta da locali e da migranti. L’Assessore alle Politiche sociali e al Lavoro del Comune di Pinerolo, Lara Pezzano ha confermato la disponibilità dell’Amministrazione a contribuire al processo di costruzione di una Fondazione di Comunità Pinerolese. Il Vescovo di Pinerolo Derio Oliviero e il Moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini, all’interno delle loro considerazioni conclusive, hanno ripreso alcuni concetti e parole chiave come “individuo”, “filosofia del dono” e “processo” e richiamato la storia complessa della e delle Comunità nel Pinerolese e nelle sue Valli.

Per approfondimenti :
http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2019/alte_valli_cuore_alpi/